Terra rischia la peggior tempesta geomagnetica: allerta massima. Cosa può accadere

Una nuova tempesta solare potrebbe portare un altro straordinario spettacolo di luci nel cielo italiano?

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Alessia Malorgio

Alessia Malorgio

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Negli ultimi giorni, gli scienziati hanno lanciato un allarme preoccupante: la Terra potrebbe essere colpita dalla peggior tempesta geomagnetica degli ultimi 165 anni. Con l’avvicinarsi del “massimo solare”, un picco di attività del Sole che si verifica ogni 11 anni, il nostro pianeta è esposto a un rischio crescente di eruzioni solari intense. Questi eventi possono avere conseguenze importanti per le comunicazioni satellitari, le reti elettriche e persino le operazioni agricole. La recente attività solare ha già mostrato il suo potenziale, con interruzioni delle comunicazioni radio e problemi ai satelliti. Gli esperti avvertono che le prossime settimane saranno cruciali per monitorare e mitigare gli effetti di queste tempeste geomagnetiche. Ma cosa ci aspetta esattamente e come possiamo prepararci?

Le macchie solari e la situazione attuale

Un enorme gruppo di macchie solari, che ha emesso energia e gas verso la Terra, tornerà a essere visibile tra circa due settimane. Gli scienziati prevedono che queste macchie solari saranno ancora abbastanza potenti da causare nuove esplosioni, che potrebbero colpire il campo magnetico terrestre e generare altre aurore boreali.

Dallo scorso sabato, il Sole ha costantemente aumentato l’emissione di radiazioni. Martedì, un potente brillamento solare ha interrotto le comunicazioni radio ad alta frequenza a livello globale. Questa attività solare intensa è destinata a continuare, poiché il Sole si sta avvicinando al “massimo solare”, un punto del suo ciclo di 11 anni in cui la sua attività è più forte.

Le nuove eruzioni solari

La Terra ha resistito alla forte tempesta solare dei giorni scorsi, ma l’allarme non è ancora rientrato del tutto. Potrebbero verificarsi nuove e più intense eruzioni solari fino al 2025. Tra due settimane, sarà possibile vedere di nuovo l’aurora boreale, con possibili conseguenze per le comunicazioni satellitari e le attrezzature.

Jonathan McDowell, astrofisico dell’Università di Harvard, ha spiegato al DailyMail che il Sole non ha ancora raggiunto il suo picco di attività, previsto per luglio dell’anno prossimo. La recente tempesta solare ha già causato interferenze satellitari e problemi alle attrezzature agricole nel Midwest degli Stati Uniti, superando in gravità l’evento di Carrington del 1859, che mandò in tilt le comunicazioni globali. La Terra potrebbe affrontare la peggior tempesta geomagnetica degli ultimi 165 anni.

L’allarme per le prossime tempeste

La nuova tempesta geomagnetica è prevista tra circa due settimane, quando l’enorme ammasso di macchie solari che ha scagliato energia e gas verso la Terra tornerà a essere visibile. Questo allineamento potrebbe generare nuove esplosioni solari, aumentando il rischio di tempeste geomagnetiche. Pertanto, è importante rimanere vigili e preparati per affrontare eventuali conseguenze.

Le forti radiazioni solari sono una preoccupazione per gli operatori satellitari, con potenziali danni ai satelliti. Il telescopio spaziale Hubble, ad esempio, sta perdendo quota più velocemente del previsto. Gli scienziati possono spegnere alcune parti dei satelliti per proteggerli, ma non è possibile spegnerli completamente, il che può portare alla perdita di alcuni satelliti. Nel 1994, un evento solare causò guasti a tre satelliti, di cui solo due furono recuperati.

L’unico strumento attualmente a disposizione degli scienziati per prevedere le tempeste solari è monitorare le macchie solari. Se queste sono rivolte verso la Terra, è giusto preoccuparsi.

Che cos’è l’aurora e perché l’abbiamo vista dall’Italia

Nella sera di venerdì 10 maggio, un evento straordinario ha catturato l’attenzione dei cieli italiani: una serie di bagliori che si estendevano dal rosso intenso al violetto ha dipinto la volta celeste. Le immagini che ne sono derivate sono state eccezionali e incredibili, spaziando dai litorali del lago di Garda alle cime delle Dolomiti, dalle pianure di Vigevano alla suggestiva bellezza del lago di Como.

Questo spettacolo celeste è stato generato da un fenomeno noto come aurora, il cui fattore scatenante è stato una potente tempesta geomagnetica proveniente dal Sole. Ma il picco di questa attività straordinaria non sembra ancora essere giunto al termine, lasciando aperta la possibilità che una nuova aurora possa attraversare i cieli italiani nei prossimi giorni.

L’aurora, un fenomeno naturale affascinante e misterioso, è causata dall’eccitazione dei gas presenti nell’alta atmosfera terrestre. Questa eccitazione è prodotta dalle particelle provenienti dai venti solari, flussi di particelle cariche di energia emessi dal Sole.

Tradizionalmente, le aurore sono osservabili principalmente a determinate latitudini, come quelle dei paesi nordici che rappresentano per tanti uno spettacolo unico della natura da vedere almeno una volta nella vita. Tuttavia, l’eccezionalità di questo evento risiede nel fatto che le aurore sono state avvistate in luoghi insoliti, inclusi diversi siti italiani e addirittura parchi statunitensi, solitamente non teatro di simili manifestazioni.

La tempesta geomagnetica è alla base delle cause

Il ruolo della tempesta geomagnetica, un evento di rara potenza e portata, è fondamentale nel determinare la manifestazione di queste suggestive luminescenze nel cielo. Questa tempesta, nota per la sua intensità, è stata generata da una serie di brillamenti solari che hanno causato espulsioni di massa coronale (CME). Queste emissioni, conosciute come CME Cannibale, si verificano quando i venti solari più potenti inglobano quelli più lenti che li precedono, aumentandone la potenza e l’estensione.

Ci sono speranze di vedere un’altra aurora dal nostro Paese?

Secondo le previsioni dello Space Weather Prediction Center (SWPC) e della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), la tempesta geomagnetica potrebbe non aver ancora esaurito la sua energia. La sua massima intensità è stata prevista tra la sera del 10 maggio e il 12 maggio, lasciando aperta la possibilità che anche in queste sere possa essere caratterizzata dalla presenza di un’aurora. Tuttavia, le speranze sono poche e prevedere con esattezza il comportamento dei venti solari rimane un compito complesso, con una variabilità intrinseca che lascia spazio a molteplici scenari. Sebbene sia stata indicata la possibilità di un’aurora anche nelle sere successive all’11 maggio, non ci sono garanzie che ciò avvenga.

Qualche speranza rimane accesa per una di queste sere

L’evento straordinario dell’aurora boreale che ha attraversato i cieli italiani il 10 maggio potrebbe non essere stato un episodio isolato. La persistenza della tempesta geomagnetica e le previsioni dei ricercatori lasciano intravedere la possibilità che questo spettacolo celeste possa ripetersi, offrendo agli osservatori del cielo italiani un’ulteriore occasione per ammirare la bellezza e la potenza della natura. Resta solo da attendere con trepidazione e sperare che la magia delle aurore boreali possa illuminare nuovamente i nostri cieli, così come ha fatto a sorpresa qualche giorno fa.

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